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24 DICEMBRE 2018
SOMMARIO: 1. Premessa: la struttura del lavoro. – 2. Il perimetro dell’analisi: il procedimento parlamentare delle leggi “di revisione della Costituzione”, alla luce delle (sole) disposizioni dell’art. 138 Cost. – 3. La fase parlamentare come momento decisionale primario (temporalmente e assiologicamente) nel procedimento complessivo di revisione costituzionale. – 4. L’evoluzione delle interpretazioni delle regole relative alla fase parlamentare del procedimento ex art. 138 Cost. e del loro completamento regolamentare. – 4.1. “Alternatività” e “consecutività” delle deliberazioni rispetto alla navette. – 4.2. La prima pratica della “consecutività” e le riforme regolamentari che hanno condotto alla “alternatività”. – 4.3. Le limitazioni alla seconda deliberazione (e le critiche a tale soluzione). – 5. La scarsa specialità procedurale della prima deliberazione e il riferimento alle “forme” e alle “procedure” del procedimento legislativo. – 6. La distinzione della revisione costituzionale dalla funzione legislativa nella classificazione delle funzioni parlamentari. – 6.1. L’invarianza nella (proto?-)fase di iniziativa. – 6.2. Un precedente da analizzare meglio: la “riapertura” del testo nel 1993. – 6.3. Revisione costituzionale e funzione legislativa come species distinte del procedimento di decisione parlamentare. – 7. Conclusioni. Valorizzare la fase parlamentare del procedimento di revisione costituzionale tornando alla “consecutività”.
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24 DICEMBRE 2018
SOMMARIO: 1. Una lunga premessa ad una serie di questioni complesse. Itinerario e scopo della ricerca. - 2. Testo costituzionale e tempo. L’esperienza costituzionale italiana tra rotture con il passato e proiezione al futuro. - 3. Le modifiche tacite della Costituzione. Una fenomenologia ampia e differenziata. - 3.1. Modifiche tacite ed interpretazione costituzionale: una sovrapposizione concettuale? - 4.1. Sul più risalente dibattito intorno alle modifiche tacite: la controversa ammissibilità di leggi costituzionali recanti modifiche implicite del testo costituzionale. - 4.2. La “revisione anomala” della XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione. - 4.3. Modifiche tacite e limite del testo: le revisioni costituzionali “per reazione”. - 4.4. Di alcune “palesi” modifiche tacite della Costituzione. O meglio: casi di inosservanza del testo costituzionale. 5. Provando a definire in positivo, e non per esclusione, le modifiche tacite della Costituzione. 5.1. Una sintetica panoramica su alcuni luoghi della Costituzione interessati da modifiche tacite. 6. Il riconoscimento di nuovi diritti fondamentali tra limite del testo costituzionale, attuazione normativa e giurisprudenza interna ed europea.
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22 DICEMBRE 2018
SOMMARIO: 1. Osservazioni introduttive. Il “diritto-dovere” o il “dovere-diritto” dei genitori di curare i figli? Una prospettiva di analisi alla ricerca degli “ossimori costituzionali”. - 2. Le ipotesi di “frizione” fra la dimensione del dovere e quella del diritto dei genitori al cospetto dei diritti alla salute e all’autodeterminazione dei figli. - 2.1. La chirurgia estetica e le marchiature estetiche: quale margine di autonomia decisionale riconoscere al figlio nelle scelte estetiche che riguardano il corpo? - 2.2. L’intersessualismo: se e con quali modalità orientare la scelta del sesso del figlio? - 2.3. Le vaccinazioni (obbligatorie e raccomandate): il diritto di cura dei genitori e le scelte dell’ordinamento, fra evoluzione scientifica e tutela della salute (anche) collettiva. - 2.4. L’intervento interruttivo di gravidanza: il ruolo (solo) eventuale e (comunque) non determinante dei genitori. [segue...]
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19 NOVEMBRE 2018
SOMMARIO: 1. Il concetto unitario di lavoro nella Costituzione repubblicana. – 2. Il lavoro politico. – 3. I doveri inderogabili di solidarietà e l’efficacia immediata del dovere costituzionale di lavorare. – 4. Il dovere di lavorare come limite al godimento di diritti. – 5. Dovere di lavorare e obbligo di lavorare. Ipotesi eccezionali e speciali. – 6. Il lavoro come diritto: dalla conservazione del rapporto di lavoro alla (ricerca della) continuità nel mercato del lavoro. – 7. L’effetto conformativo del dovere di lavorare sul diritto al lavoro: scelta del lavoro, disoccupazione involontaria e politiche attive. – 8. Il lavoro degli stranieri.
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07 NOVEMBRE 2018
INTRODUZIONE
Dando seguito a quanto preannunciato nell’assemblea generale dell’Associazione, tenuta nel giugno scorso in occasione del convegno annuale tenutosi a Catanzaro, la Rivista del Gruppo di Pisa propone in questo fascicolo un primo Forum tematico, dedicato alla complessa vicenda della formazione dell’attuale governo presieduto dal prof. Giuseppe Conte. L’intento è quello di recuperare una delle rubriche tipiche della cessata Rivista di Diritto costituzionale, che del Gruppo di Pisa è stata per circa tredici anni una filiazione e nel cui solco questa Rivista dichiaratamente si muove.
Del Forum originario si mantiene il format generale, imperniato intorno a quesiti in serie cui i singoli interpellati sono chiamati a rispondere, come pure lo spirito complessivo di iniziativa tesa a promuovere il dibattito fra studiosi intorno a temi che animano l’attualità del diritto costituzionale e che, tuttavia, non debbono avere il respiro corto della esclusiva congiunturalità. Inauguriamo così in concreto il nuovo corso della Rivista, già avviato con la recente approvazione del nuovo regolamento da parte dell’assemblea dei soci e la complessiva riorganizzazione in fascicoli quadrimestrali, che ci auguriamo possa innescare un percorso virtuoso in grado di farle via via conquistare sul campo il ruolo di legittima erede della, già in precedenza ricordata, Rivista di diritto costituzionale, in modo da definitivamente riconsegnare all’Associazione uno strumento qualificato di promozione e diffusione del dibattito su temi costituzionalmente sensibili, in forma di pubblicazione periodica.
Per far questo avremo certamente bisogno della attiva collaborazione innanzitutto dei soci dell’Associazione nella quale sinceramente confidiamo.
Quella di oggi è insomma una prima pietra, per la cui posa siamo riconoscenti agli studiosi che hanno inteso rispondere positivamente all’invito a partecipare a questa iniziativa. A loro va senz’altro la sincera gratitudine dell’intera Direzione della Rivista.
LE DOMANDE
- I Domanda (p. 2 ss.) - Il Governo Gentiloni è rimasto in carica sia nel periodo successivo allo scioglimento sia dopo le nuove elezioni delle Camere. A quali riflessioni conduce la longa prorogatio di quel Governo?
- II Domanda (p. 11 ss.) - La presa di posizione del Presidente della Repubblica, in merito al diniego di nomina di Paolo Savona a Ministro dell’economia, ha sollevato di nuovo la questione del potere di nomina dei Ministri e della sua spettanza. L’art. 92 Cost. in tal senso si presta a più letture. Quali interpretazioni pensate si debbano privilegiare e dove si colloca, dunque, il potere di decisione?
- III Domanda (p. 20 ss.) - In altra dichiarazione dei primi di maggio il Presidente della Repubblica aveva ipotizzato la formazione di un Governo definito “neutrale e di servizio”, i cui componenti avrebbero dovuto impegnarsi a non candidarsi nelle successive elezioni. Come leggere tale dichiarazione? Di che genere di Governo si sarebbe trattato?
- IV Domanda (p. 27 ss.) - L’inserimento del “contratto per il governo del cambiamento” nel programma di governo (assieme al ripetuto richiamo a quest’ultimo nel testo delle mozioni di fiducia approvate dalle Camere) prefigura una delle principali novità del Governo Conte. Quali profili distintivi ne risultano rispetto al programma di governo classico e allo stesso patto di coalizione che vigeva nei governi multipartitici del passato? Quali le ricadute sull’indirizzo politico e più in generale sulle dinamiche del rapporto Parlamento-Governo?
- V Domanda (p. 34 ss.) - Come valutare alcuni punti critici del “contratto”, come quelli dedicati al divieto di mandato imperativo e alla costituzione del cosiddetto Comitato di conciliazione? Più in generale, quale apprezzamento fare del quadro delle riforme costituzionali prospettato?
- VI Domanda (p. 44 ss.) - La figura del Presidente del Consiglio è in continua trasformazione. Quali ulteriori cambiamenti si profilano all’orizzonte per il vertice dell’Esecutivo? Possiamo considerarlo ancora un “primus inter pares”? Quali differenze emergono all’interno del Consiglio dei Ministri rispetto ai tradizionali governi di coalizione?
I PARTECIPANTI
- Michele Carducci - Professore ordinario di Diritto costituzionale – Università del Salento
- Marilisa D’Amico - Professoressa ordinaria di Diritto costituzionale – Università Statale di Milano
- Antonio D’Andrea - Professore ordinario di Diritto pubblico – Università di Brescia
- Cesare Pinelli - Professore ordinario di Diritto pubblico – Università Sapienza di Roma
- Antonio Ruggeri - Professore ordinario di Diritto costituzionale – Università di Messina
- Antonino Spadaro - Professore ordinario di Diritto costituzionale – Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria
- Sandro Staiano - Professore ordinario di Diritto costituzionale – Università Federico II di Napoli
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24 OTTOBRE 2018
SOMMARIO: 1. Premessa. Il consenso informato nella sintesi tra diritto e dovere alla salute. – 2. I fonda-menti costituzionali del consenso informato e il contributo decisivo della Corte costituzionale. – 3. Gli sviluppi del consenso informato nella giurisprudenza della Corte di cassazione. – 4. La legge n. 219 del 2017 come prima disciplina organica in materia di consenso informato. – 5. La valorizzazione dell’autodeterminazione del paziente tra “consenso informato”, “disposizioni anticipate di trattamento” e “pianificazione condivisa delle cure”. – 6. I caratteri dell’informazione e la consapevolezza della scelta personale del paziente. – 7. Rapporto medico-paziente: tra “alleanza terapeutica” e vincolatività delle di-sposizioni di volontà del paziente sulle cure. Assenza di una disciplina dell’obiezione di coscienza per il medico. – 8. Osservazioni conclusive. Una legge necessaria, destinata ad essere integrata dalla prassi.
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24 OTTOBRE 2018
SOMMARIO: I Parte: questioni teoriche. 1. Stabilità e mutamento versus stabilità e proiezione nel tempo della Costituzione. 2. Il problema della modifica della disposizione sulla revisione. II Parte : la natura dell’articolo 138. 3. Il Parlamento come sede della rigidità e la sua crisi. 4. L’influenza del sistema elettorale sulla garanzia della rigidità. 5. La revisione costituzionale come garanzia del compromesso costituzionale, ancora? III Parte: la derogabilità e la modificabilità dell’articolo 138. 6. La semplificazione/accelerazione del procedimento quale profilo unitario delle deroghe praticate. 6.1. L’iniziativa del 1993. 6.2. L’iniziativa del 1997. 6.3. Il d.d.l. cost. A.S. n. 813 del 2013. 7. Segue. Il referendum confermativo obbligatorio del ’93 e del ‘97. 8. L’inammissibilità del procedimento derogatorio. 9. Le ipotesi di modifica del procedimento di revisione. 10. Conclusioni.
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19 SETTEMBRE 2018
SOMMARIO: 1. Dal carattere rigido delle Carte fondamentali alla previsione di un potere – limitato – di revisione costituzionale; 2. L’immutabilità della forma repubblicana; 3. L’espansione del limite rappresentato dalla forma istituzionale accolta in Costituzione; 4. Principi supremi e diritti inviolabili; 4.1. Il circuito democratico-rappresentativo; 4.2. I vincoli conseguenti a una certa idea di democrazia economica; 5. Le garanzie dei limiti giuridici alla revisione della Costituzione: dal sindacato della Corte costituzionale al potere “interdittivo” del Presidente della Repubblica; 6. L’art. 139 come fattispecie “necessariamente aperta”.
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14 SETTEMBRE 2018
SOMMARIO: 1 – La determinazione della nozione di “giudice a quo”. 2 – I casi del “giudice a quo” ai “limitati fini” della questione di costituzionalità. 3 – L’ordinanza di rimessione dell’AGCM. 4 – Brevi conclusioni.
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27 GIUGNO 2018
Un potere costituente nasce in seguito ad un fatto che interrompe il funzionamento degli organi costituzionali, un blocco di sistema, ovvero una guerra, una rivoluzione o quant’altro renda completamente ineffettiva la Costituzione. Se si rompe la continuità dell’ordinamento ci sono le condizioni per l’affermarsi di un potere costituente che crei un nuovo ordine costituito e, di conseguenza, un nuovo ordinamento costituzionale che, in tesi, può non avere continuità con quello precedente. Fatti iurigeni, termine molto diffuso negli interventi dei costituenti. [segue]
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20 GIUGNO 2018
SOMMARIO: 1. Prima questione: si può espandere, per via di revisione, il “nucleo duro” della Costituzione? – 2. Esempi di modifiche possibili dei principi fondamentali (con specifico riguardo agli artt. 9, 11, 12, 138). – 3. Le obiezioni che possono farsi alla tesi favorevole alle modifiche dei principi, il loro superamento, il regime che è da riconoscere agli atti di revisione, sotto lo specifico aspetto della loro assoggettabilità a sindacato di costituzionalità, per un verso, e, per un altro verso, alla loro attitudine a porsi a parametro di leggi costituzionali a venire. – 4. Seconda questione: esistono davvero, nei fatti, le condizioni per far valere i limiti alla revisione costituzionale e, se sì, quale ne può essere la estensione? In particolare, la trasmissione dei limiti da una norma all’altra e da un grado all’altro della scala gerarchica. – 5. Terza questione: quando la revisione è doverosa, quando opportuna, quando inopportuna.
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20 GIUGNO 2018
SOMMARIO: 1. La nozione larga di “modifica tacita” qui accolta e la questione teoricamente complessa ri- guardante la determinazione della misura entro la quale ciascuna modifica deve contenersi al fine di poter essere sopportata ed assorbita dalla Costituzione senza che questa smarrisca la propria identità. – 2. Ne- cessità di ambientare lo studio delle modifiche tacite dal punto di vista dei diritti fondamentali, le quattro principali torsioni del disegno costituzionale affermatesi nell’esperienza, l’allargamento dell’arena dei di- ritti e il conseguente affinamento delle tecniche decisorie utilizzate a salvaguardia di questi ultimi, col ri- schio che tuttavia esso fa correre di un abnorme innalzamento del tasso di politicità dei giudizi. [segue]
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15 MAGGIO 2018
SOMMARIO: 1. Le norme sul fascicolo e sugli atti del giudizio a quo. – 2. Il principio di autosufficienza dell’ordinanza di rimessione. – 3. La “preclusione” del ricorso agli atti del giudizio principale: quale ruolo per il fascicolo ai fini della valutazione della rilevanza delle questioni?
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08 MAGGIO 2018
SOMMARIO: 1. Il principio del giudice naturale precostituito per legge nella giurisprudenza costituzionale. – 1.1. Cenni sul “sistema tabellare”. – 1.2. La garanzia del giudice naturale nelle giurisdizioni speciali. – 2. La sentenza n. 272 del 1998 della Corte costituzionale: una prima risposta al problema dell’attuazione del principio di precostituzione nella giurisdizione contabile. – 2.1. La prassi successiva e la difficoltà di garantire il rispetto della garanzia del giudice naturale all’interno della giurisdizione contabile. – 3. La sentenza n. 257 del 2017 della Corte costituzionale: una pronuncia di inammissibilità che apre nuove prospettive. – 4. Considerazioni conclusive.
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29 NOVEMBRE 2017
SOMMARIO: 1. Aspetti fisiologici e patologici della tensione tra giudici e legislatore (e conseguenze di quelli patologici sulla certezza del diritto). – 2. L’evoluzione delle relazioni tra giudici comuni e Corte costituzionale: un ulteriore fattore di crisi del rapporto tra giudici e legislatore? – 2.1. L’obbligo imposto ai giudici di dimostrare nell’ordinanza di rimessione di aver tentato l’interpretazione conforme a Costituzione. – 2.2. L’enfasi posta sul “dialogo” tra giudici comuni e Corti europee. – 2.3. Il ridimensionamento del giudizio incidentale di costituzionalità confermato dai dati. – 3. Alcune considerazioni sulle possibili soluzioni per un riequilibrio tra istanze politiche e istanze giurisdizionali.
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29 NOVEMBRE 2017
SOMMARIO: 1. Gli automatismi quale categoria legislativa “sospetta”; 2. Un inquadramento della struttura degli automatismi a partire dalla composizione del loro rapporto con le presunzioni assolute; 3. Limite della ragionevolezza e discrezionalità legislativa: impostazione del ragionamento; 4. Automatismi e uguaglianza: l’ordinamento di fronte a un bivio. 5. Lo scrutinio di costituzionalità sugli automatismi legislativi tra rispondenza ai dati di esperienza e rilevanza dei beni da mettere a bilanciamento.
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22 SETTEMBRE 2017
SOMMARIO: 1. “Doppio binario” sanzionatorio e ne bis in idem: in particolare, la condanna dell'Italia da parte della Corte Edu nel caso Grande Stevens. - 2. Un quadro ancora in via di definizione: le soluzioni adottate dalla giurisprudenza interna per porre fine al contrasto. - 2.1. La via dell'interpretazione convenzionalmente orientata dell'art. 649 c.p.p. - 2.2. La strada tracciata dall'art. 117, comma 1, della Costituzione. - 2.3. La tesi dell’applicazione diretta dell’art. 50 Cdfue. - 2.4. La tesi dell’applicazione diretta dell’art. 4 Prot. 7 della Cedu. - 2.5. La via dell’applicazione del principio del ne bis in idem sostanziale. - 3. Lo stato dell'arte in tema di bis in idem e concorso apparente di norme amministrative e penali. - 4. La concezione europea del principio di specialità: un approccio “sostanziale”? - 5. Il ne bis in idem convenzionale all'esame della Consulta: la pronuncia n. 200/2016. - 6. Segue: L’impatto dell’evoluzione interpretativa del divieto di bis in idem convenzionale sul concorso apparente di norme. - 7. Conclusioni.
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22 SETTEMBRE 2017
SOMMARIO:1. Il sintagma “utilità sociale” nell’articolo 41 della Costituzione: una clausola generale?; 2. L’illuminismo scozzese; 3. Il dibattito in Assemblea costituente; 4. Clausole generali: un tentativo di classificazione; 5. L’utilità sociale come “clausola generale in senso stretto” con alcuni tratti caratterizzanti; 6. Alla ricerca della nozione di utilità sociale; 7. Un apparente paradosso.
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22 SETTEMBRE 2017
L'oggetto della ricerca fin qui svolta (e quindi del mio intervento) è l'esternazione del pubblico potere, cioè del complesso degli organi pubblici. Può essere utile situarla storicamente per meglio illustrarne gli obiettivi. [segue]
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22 SETTEMBRE 2017
L’intervento si propone di presentare i risultati dell’indagine condotta sulle questioni dibattute in materia di natura giuridica ed elementi costitutivi della responsabilità dell’amministrazione pubblica, in particolare nel settore dei contratti pubblici. [segue]
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