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20 GIUGNO 2015
SOMMARIO: 1. Eguaglianza, diseguaglianza, dis-eguaglianza – 2. Il dato costituzionale e i suoi paradigmi interpretativi – 3. La «grande dicotomia» – 4. Il ritorno della diseguaglianza come ideologia o come problema – 5. Eguaglianza e diritti, eguaglianza e doveri – 6. Quale diseguaglianza, quali politiche – 7. Un nuovo paradigma dell’eguaglianza: il compito della comunità dei giuristi.
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19 GIUGNO 2015
SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Le «naturali» diseguaglianze del mercato e il ruolo della politica. – 3. Poteri economici privati e dis-eguaglianze nel sistema costituzionale. – 4. Il crescente divario tra ricchezza e povertà in Italia: una violazione dell’art. 3, co. 2, Cost.? – 5. L’ordine costituzionale del mercato e i suoi limiti.
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19 GIUGNO 2015
SOMMARIO: 1. Kevin Lomax e il caso Moyez. Quando la pratica religiosa diviene un’esimente dell’“Avvocato del diavolo”. Note introduttive e delimitazione del campo d’indagine. – 2. Le pratiche religiose nel prisma della laicità. – 3. Il principio dell’eguale rispetto e considerazione quale giustificazione pratica delle accomodations per motivi religiosi. – 4. La vocazione inclusiva della libertà religiosa come fondamento costituzionale delle accomodations. – 5. Primo problema: i limiti alle accomodations. – 6. Secondo problema: con quali strumenti introdurre le deroghe per motivi religiosi? [segue]
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19 GIUGNO 2015
Sommario: 1. La questione definitoria – 2. Il riconoscimento della disabilità come dis-eguaglianza nel quadro costituzionale: brevi cenni – 3. Le modalità di rimozione della dis-eguaglianza: il diritto diseguale – 3.1. I limiti al potere/dovere di rimozione delle dis-eguaglianze in ragione della disabilità – 3.2. Gli effetti diretti e indiretti della rimozione delle dis-eguaglianze – 3.2.1. La disabilità e la potenziale contrapposizione fra individuo e collettività – 3.2.2. La disabilità come debolezza e come fragilità: la visione paternalistica – 4. La tollerabilità della dis-eguaglianza in ragione della disabilità e i suoi parametri – 5. La disabilità come chiave di lettura dell’uguaglianza [segue]
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19 GIUGNO 2015
A questa relazione è stato affidato il compito di aprire la discussione in merito al confine tra diseguaglianze consentite (lecite, opportune o anche doverose) e vietate, intendendo in via di prima approssimazione il concetto di diseguaglianza in senso lato, comprensivo sia delle differenze di trattamento giuridico, sia delle differenze di fatto non contrastate dal diritto.
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19 GIUGNO 2015
SOMMARIO: 1. Delimitazione dell’indagine - 2. La torsione «solidaristica» impressa dalla Costituzione all’obbligazione tributaria - 3. Il progressivo indebolimento della «torsione solidaristica» del dovere di contribuzione fiscale. Il ruolo della giurisprudenza costituzionale - 4. La capacità contributiva come criterio fondamentale di giustizia tributaria che opera sia verso il basso (garantendo chi, in concreto, non è in grado di sopportare l’imposizione), sia verso l’alto (obbligando chi, in concreto, è comunque in grado di sopportare il sacrificio economico).
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19 GIUGNO 2015
Sommario: 1. La dis-eguaglianza culturale tra giurisprudenza multiculturalista e silenzio costituzionale e legislativo. – 2. Cultura come diritto, cultura come consuetudine. – 3. L'insostenibile dis-eguaglianza di trattamento dei conflitti culturali rispetto a quelli religiosi. – 4. I limiti alla dis-eguaglianza multiculturale. Il genere: dal giudice antropologo al giudice femminista? – 5. Come governare la dis-eguaglianza culturale? Alcune modifiche processuali e l'introduzione del test culturale.
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19 GIUGNO 2015
SOMMARIO: 1.1 Considerazioni introduttive: eguaglianza e dis-eguaglianza nello Stato costituzionale. Le diverse declinazioni dell’eguaglianza funzionalmente connesse alla realizzazione delle libertà e della dignità della persona. 1.2. Principio di eguaglianza e sindacato di costituzionalità (Cenni). 2. Promozione sociale, sviluppo della persona e pari dignità sociale nel sistema costituzionale alla luce dei principi personalista e solidarista. 3. Gli strumenti e gli ambiti privilegiati della promozione sociale. Lavoro, istruzione ed imposizione tributaria. [segue]
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01 MAGGIO 2015
Nel contesto della globalizzazione lo Stato è divenuto parte di una «nuova prospettiva di cooperazione transnazionale» nell’ambito della quale agiscono «una pluralità di attori esterni, istituzionali e informali, nazionali e sovranazionali, in vista di quegli obiettivi comuni che ciascun singolo Stato non è [più] in grado di affrontare»1. Lo Stato, piegatosi dinanzi al potere di persuasione del soft power di un supposto governo mondiale, ha provato a recuperare la sua dimensione locale «come regressiva reazione identitaria allo spaesamento indotto dalla paura del “globale”».
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01 MAGGIO 2015
1. Il disegno costituzionale delle autonomie - 2. Gli enti autonomi tra processo di europeizzazione e processi di riforma istituzionale - 3. La crisi economica e gli embrioni di uno stato neo-corporativo
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01 FEBBRAIO 2015
Sommario: 1. Premessa. – 2. Le Regioni, le politiche sociali e la sicurezza-safety. – 3. Gli enti locali e la violenza domestica: la Convenzione di Istanbul. – 4. Gli enti locali e la violenza domestica: la Convenzione di Istanbul. – 5. Le leggi regionali sulla violenza domestica. – 6. Conclusioni.
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01 FEBBRAIO 2015
SOMMARIO: 1. Brevi osservazioni a proposito della inclusione sociale. – 2. Il ruolo del volontariato al servizio dell’inclusione sociale. – 3. ...e quello delle autonomie. – 4. Notazioni conclusive.
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24 NOVEMBRE 2014
1. Revisione costituzionale e forma di stato: violare il “divieto del discorso sui fini” prescritto dalla cultura “postdemocratica” dominante. 2. Forma di stato, forma di governo e sistema elettorale nell’impianto unitario della Costituzione italiana. 3. Le ambiguità e le insidie della revisione della forma di governo parlamentare.
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24 NOVEMBRE 2014
1. Il dibattito sul progetto di riforma costituzionale 1.1 La critica “benaltrista” 1.2 La critica autoritaria 1.3 La critica legittimista 2. Il nuovo Senato della Repubblica 2.1 La conformità della composizione del nuovo Senato alla finalità rappresentativa delle autonomie 2.1.1 I senatori di nomina presidenziale 2.1.2 La problematica della rappresentanza numerica delle Regioni 2.1.3 L’elezione indiretta 2.2 Le sue funzioni 2.2.1 La revisione costituzionale 2.2.2 La funzione legislativa ordinaria 2.2.3 L’elezione di giudici costituzionali 2.2.4 Il procedimento per l’elezione del Capo dello Stato 3. Conclusioni.
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24 NOVEMBRE 2014
1. L’art. 117 Cost. attuale e i beni culturali - 2. L’art. 117 Cost. nel disegno di legge di riforma costituzionale - 3. Beni culturali, nuove e vecchie questioni.
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24 NOVEMBRE 2014
Uno degli profili maggiormente caratterizzanti e innovativi del progetto di revisione costituzionale è indubbiamente costituito dalla modifica del riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni, aspetto della riforma che occorre prendere in esame mettendolo in relazione da un lato alla composizione del Senato e, dall’altro, al ruolo assunto da quest’ultimo nei molteplici e differenziati procedimenti legislativi. [segue]
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24 NOVEMBRE 2014
Qualunque proposta di revisione del Titolo V della Parte II della nostra Costituzione non può prescindere dalla considerazione che il testo costituzionale esitato dalla riforma del 2001, nei suoi obiettivi e nelle sue rationes di fondo, ha già subìto gli effetti di una fortissima spinta “controriformatrice” almeno su due piani distinti: da un lato, quello del dato normativo positivo specificamente concernente l’autonomia finanziaria delle autonomie territoriali, a seguito della legge cost. n. 1 del 2012 e della legge “rinforzata” n. 243 del 20121; dall’altro, quello degli approdi – ormai consolidati in senso spiccatamente centralista – cui è pervenuta la giurisprudenza costituzionale soprattutto nell’ultimo quinquennio. [segue]
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24 NOVEMBRE 2014
Sommario: 1. Premessa. – 2. Il problema. – 2.1. Regioni “piccole” vs. Regioni “grandi”. – 2.2. Regioni “piccole” vs. Regioni “piccolissime”. – 2.3. Problemi interni alla rappresentanza delle Regioni “piccole”. – 3. Alcune possibili soluzioni.
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24 NOVEMBRE 2014
È necessaria, innanzitutto, una breve premessa sull’intreccio tra riforma elettorale e riforma costituzionale. Come già evidenziato dalla dottrina, poiché la riforma costituzionale prevede che il prossimo Senato non venga eletto dal corpo elettorale, conseguentemente la riforma elettorale non tocca la legge elettorale del Senato. [segue]
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24 NOVEMBRE 2014
Questo breve contributo al Seminario organizzato dall’Associazione “Gruppo di Pisa” è stato elaborato con l’intento di fornire una mera introduzione alla discussione sul tema che mi è stato assegnato: pertanto, mi limiterò a ricordare le caratteristiche dell’intervento di revisione riguardante il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro ed a riassumere il dibattito che si è svolto finora al riguardo.
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