Gruppo di Pisa

Revisione

  • Adriana Apostoli - L’art. 139 e il nucleo essenziale dei principi supremi e dei diritti inviolabili

    19 SETTEMBRE 2018

    SOMMARIO: 1. Dal carattere rigido delle Carte fondamentali alla previsione di un potere – limitato – di revisione costituzionale; 2. L’immutabilità della forma repubblicana; 3. L’espansione del limite rappresentato dalla forma istituzionale accolta in Costituzione; 4. Principi supremi e diritti inviolabili; 4.1. Il circuito democratico-rappresentativo; 4.2. I vincoli conseguenti a una certa idea di democrazia economica; 5. Le garanzie dei limiti giuridici alla revisione della Costituzione: dal sindacato della Corte costituzionale al potere “interdittivo” del Presidente della Repubblica; 6. L’art. 139 come fattispecie “necessariamente aperta”.

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  • Numero, autore, sezione e argomenti:

  • Antonio Ruggeri - Le modifiche tacite della costituzione, settant’anni dopo

    20 GIUGNO 2018

    SOMMARIO: 1. La nozione larga di “modifica tacita” qui accolta e la questione teoricamente complessa ri- guardante la determinazione della misura entro la quale ciascuna modifica deve contenersi al fine di poter essere sopportata ed assorbita dalla Costituzione senza che questa smarrisca la propria identità. – 2. Ne- cessità di ambientare lo studio delle modifiche tacite dal punto di vista dei diritti fondamentali, le quattro principali torsioni del disegno costituzionale affermatesi nell’esperienza, l’allargamento dell’arena dei di- ritti e il conseguente affinamento delle tecniche decisorie utilizzate a salvaguardia di questi ultimi, col ri- schio che tuttavia esso fa correre di un abnorme innalzamento del tasso di politicità dei giudizi. [segue]

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  • Antonio Ruggeri - Tre questioni in tema di revisione costituzionale

    20 GIUGNO 2018

    SOMMARIO: 1. Prima questione: si può espandere, per via di revisione, il “nucleo duro” della Costituzione? – 2. Esempi di modifiche possibili dei principi fondamentali (con specifico riguardo agli artt. 9, 11, 12, 138). – 3. Le obiezioni che possono farsi alla tesi favorevole alle modifiche dei principi, il loro superamento, il regime che è da riconoscere agli atti di revisione, sotto lo specifico aspetto della loro assoggettabilità a sindacato di costituzionalità, per un verso, e, per un altro verso, alla loro attitudine a porsi a parametro di leggi costituzionali a venire. – 4. Seconda questione: esistono davvero, nei fatti, le condizioni per far valere i limiti alla revisione costituzionale e, se sì, quale ne può essere la estensione? In particolare, la trasmissione dei limiti da una norma all’altra e da un grado all’altro della scala gerarchica. – 5. Terza questione: quando la revisione è doverosa, quando opportuna, quando inopportuna.

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  • Numero, autore, sezione e argomenti:

  • Francesco Bilancia - I limiti alla revisione costituzionale. Cultura dominante, dogmatica giuridica e formalismo al cospetto dei mutamenti di regime

    18 GENNAIO 2019

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  • Numero, autore, sezione e argomenti:

  • Francesco Raffaello De Martino - La revisione della revisione. Modificabilità e derogabilità dell’articolo 138

    24 OTTOBRE 2018

    SOMMARIO: I Parte: questioni teoriche. 1. Stabilità e mutamento versus stabilità e proiezione nel tempo della Costituzione. 2. Il problema della modifica della disposizione sulla revisione. II Parte : la natura dell’articolo 138. 3. Il Parlamento come sede della rigidità e la sua crisi. 4. L’influenza del sistema elettorale sulla garanzia della rigidità. 5. La revisione costituzionale come garanzia del compromesso costituzionale, ancora? III Parte: la derogabilità e la modificabilità dell’articolo 138. 6. La semplificazione/accelerazione del procedimento quale profilo unitario delle deroghe praticate. 6.1. L’iniziativa del 1993. 6.2. L’iniziativa del 1997. 6.3. Il d.d.l. cost. A.S. n. 813 del 2013. 7. Segue. Il referendum confermativo obbligatorio del ’93 e del ‘97. 8. L’inammissibilità del procedimento derogatorio. 9. Le ipotesi di modifica del procedimento di revisione. 10. Conclusioni.

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  • Giovanni Piccirilli - La fase parlamentare del procedimento di formazione della legge di revisione: questioni assodate e problemi aperti

    24 DICEMBRE 2018

    SOMMARIO: 1. Premessa: la struttura del lavoro. – 2. Il perimetro dell’analisi: il procedimento parlamentare delle leggi “di revisione della Costituzione”, alla luce delle (sole) disposizioni dell’art. 138 Cost. – 3. La fase parlamentare come momento decisionale primario (temporalmente e assiologicamente) nel procedimento complessivo di revisione costituzionale. – 4. L’evoluzione delle interpretazioni delle regole relative alla fase parlamentare del procedimento ex art. 138 Cost. e del loro completamento regolamentare. – 4.1. “Alternatività” e “consecutività” delle deliberazioni rispetto alla navette. – 4.2. La prima pratica della “consecutività” e le riforme regolamentari che hanno condotto alla “alternatività”. – 4.3. Le limitazioni alla seconda deliberazione (e le critiche a tale soluzione). – 5. La scarsa specialità procedurale della prima deliberazione e il riferimento alle “forme” e alle “procedure” del procedimento legislativo. – 6. La distinzione della revisione costituzionale dalla funzione legislativa nella classificazione delle funzioni parlamentari. – 6.1. L’invarianza nella (proto?-)fase di iniziativa. – 6.2. Un precedente da analizzare meglio: la “riapertura” del testo nel 1993. – 6.3. Revisione costituzionale e funzione legislativa come species distinte del procedimento di decisione parlamentare. – 7. Conclusioni. Valorizzare la fase parlamentare del procedimento di revisione costituzionale tornando alla “consecutività”.

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  • Numero, autore, sezione e argomenti:

  • Luca Di Majo - Riduzione del numero dei parlamentari e centralità del Parlamento

    15 SETTEMBRE 2020

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  • Luigi Ventura - Relazione introduttiva al Convegno "Alla prova della revisione. Settanta anni di rigidità costituzionale"

    27 GIUGNO 2018

    Un potere costituente nasce in seguito ad un fatto che interrompe il funzionamento degli organi costituzionali, un blocco di sistema, ovvero una guerra, una rivoluzione o quant’altro renda completamente ineffettiva la Costituzione. Se si rompe la continuità dell’ordinamento ci sono le condizioni per l’affermarsi di un potere costituente che crei un nuovo ordine costituito e, di conseguenza, un nuovo ordinamento costituzionale che, in tesi, può non avere continuità con quello precedente. Fatti iurigeni, termine molto diffuso negli interventi dei costituenti. [segue]

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  • Maria Pia Iadicicco - Settant’anni di rigidità costituzionale. Il limite del testo fra modifiche tacite ed interpretazioni creative

    24 DICEMBRE 2018

    SOMMARIO: 1. Una lunga premessa ad una serie di questioni complesse. Itinerario e scopo della ricerca. - 2. Testo costituzionale e tempo. L’esperienza costituzionale italiana tra rotture con il passato e proiezione al futuro. - 3. Le modifiche tacite della Costituzione. Una fenomenologia ampia e differenziata. - 3.1. Modifiche tacite ed interpretazione costituzionale: una sovrapposizione concettuale? - 4.1. Sul più risalente dibattito intorno alle modifiche tacite: la controversa ammissibilità di leggi costituzionali recanti modifiche implicite del testo costituzionale. - 4.2. La “revisione anomala” della XIII disposizione transitoria e finale della Costituzione. - 4.3. Modifiche tacite e limite del testo: le revisioni costituzionali “per reazione”. - 4.4. Di alcune “palesi” modifiche tacite della Costituzione. O meglio: casi di inosservanza del testo costituzionale. 5. Provando a definire in positivo, e non per esclusione, le modifiche tacite della Costituzione. 5.1. Una sintetica panoramica su alcuni luoghi della Costituzione interessati da modifiche tacite. 6. Il riconoscimento di nuovi diritti fondamentali tra limite del testo costituzionale, attuazione normativa e giurisprudenza interna ed europea.

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