SOMMARIO
SOMMARIO: Introduzione: La discriminazione, la persona e la macchina. – PARTE PRIMA – LA DISCRIMINAZIONE “ARTIFICIALE”. – 1. Esiste una AI-derived discrimination? – 2. Stesse cause, diversa fenomenologia? – 3. Sulla possibile o auspicabile trasposizione delle categorie del diritto anti-discriminatorio. – 3.1. La discriminazione diretta: quando le tecniche di intelligenza artificiale distinguono (“male”). – 3.2. A cavallo tra discriminazione diretta e indiretta: l’unconscious disparate treatment. – 3.3. La discriminazione indiretta: dove risiede la (non) neutralità? – 3.4. Ai confini della discriminazione per associazione: la “proxy discrimination”. – 4. Discriminazioni strutturali e intelligenza artificiale. – 5. Una prima delimitazione teorica della AI-derived discrimination. – 6. Le “vittime”: verso nuove identità e appartenenze. – 7. Le “vecchie” minoranze tra genere, razza e etnia. – 8. “Nuove” minoranze e “nuovi” fattori di discriminazione? Il proxy. – 9. L’intersezionalità oggettiva e soggettiva nella AI-derived discrimination. – PARTE SECONDA – DALLA GENESI ALL’ACCERTAMENTO: IL LEGISLATORE, I GIUDICI. – 10. Il legislatore. 10.1. Sulla regolamentazione della AI-derived discrimination: il “se”, il “chi”... – 10.2. ... il “come”. – 11. Il giudice. –11.1. Le criticità di ordine teorico: l’accesso alla giustizia. – 11.2. (Segue) l’individuazione del soggetto responsabile – 11.3. (Segue) la prova della disparità di trattamento. – 11.4. ... come risolverle. – 12. Uno sguardo ai primi casi giudiziari tra Italia e Europa. – 13. La giurisprudenza costituzionale tra eguaglianza, ragionevolezza e automatismi: quale spazio per lo scrutinio sulla “discriminazione algoritmica”? – Conclusioni: L’intelligenza artificiale ha “cambiato” la discriminazione?