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10 GIUGNO 2016
Sommario. 1. Premessa; 2. Diritti fondamentali alla prova: i diritti dei migranti. 2.1. Uno status giuridico a tutele variabili. 2.2. Titolarità: diritti fondamentali per chi? 2.3. Oggetto: tra concretizzazione e ambiguità del “nucleo irriducibile”. 2.4. Fondamento e riconoscimento: il ruolo del multiculturalismo; 3. Il diritto ai beni vitali: nuova frontiera dei diritti o mistificazione di una regressione? 3.1. Precondizionalità, scarsità e rischio di predazione come possibili criteri identificativi della categoria. 3.2. Dalle calorie minime al cibo culturalmente orientato, ovvero sul contenuto variabile del diritto ai beni vitali. 3.3. Il senso poliedrico dei beni vitali; 4. Nota conclusiva: migranti e beni vitali alla prova della globalizzazione.
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10 GIUGNO 2016
SOMMARIO. 1. Introduzione. – 2. Snodi storici principali – 3. Le dimensioni dei diritti nello stato costituzionale. Alcune esperienze a confronto. – 3.1. L’esperienza tedesca. – 3.2. L’esperienza statunitense: un contrappunto – 3.3. L’esperienza italiana. – 3.4. Gli ordinamenti europei: alcune questioni significative. – 4. Osservazioni conclusive: dimensioni dei diritti fondamentali e doveri costituzionali.
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03 SETTEMBRE 2012
Intanto, come chi mi ha preceduto, ringrazio anche io il Direttivo dell’associazione per avermi affidato il compito di presiedere l’andamento dei lavori nella seconda sessione di questo convegno e di offrirne una sintesi. Ma, in aggiunta a questo, devo dire subito che il compito di animare questa sessione è stato particolarmente facile e persino piacevole, visto il vivace accavallarsi di interventi che si sono susseguiti e che avrebbero potuto essere anche più numerosi, non foss’altro per il nutrito numero di interventi programmati che hanno integrato per diversi aspetti i temi compresi nelle relazioni di A. Rovagnati e di L. Trucco. [segue]
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03 SETTEMBRE 2012
SOMMARIO: 1. La pretesa universalistica dei diritti sociali. – 2. Il carattere inclusivo dei servizi funzionali all’esercizio dei diritti sociali. – 3. Le istanze di inclusione nei nuovi diritti sociali. – 4. Il carattere inclusivo dello Stato sociale e i paradossi della solidarietà orizzontale.
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03 SETTEMBRE 2012
SOMMARIO: 1. La tutela dei diritti sociali nella CEDU: quando la diversità dei “cataloghi costituzionali” conta. – 2. Il sindacato di eguaglianza e di proporzionalità sui diritti sociali garantiti a livello nazionale.
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03 SETTEMBRE 2012
SOMMARIO: 1. Modelli di Welfare e confini delle comunità – 2. Le trasformazioni della cittadinanza europea e il paradigma inclusivo nell’accesso cross boarder ai diritti sociali – 3. Il volto della solidarietà europea – 4. Solidarietà transnazionale, deficit democratico e destino dell’Unione: conclusioni
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18 SETTEMBRE 2014
SOMMARIO: 0. Di cosa parliamo e come ne parlerò. – 1. Leonardo PACE, Gli automatismi legislativi nella giurisprudenza costituzionale. – 1.1. Automatismi legislativi. – 1.2. La prospettiva scelta dall’Autore. – 1.3. Una diversa prospettiva: il senso odierno della legge. – 1.4. Tornanti impegnativi di giustizia costituzionale. – 2. Mirko DELLA MALVA, “La storia oggetto del diritto”: il difficile bilanciamento tra tutela della dignità delle vittime, libertà di manifestazione del pensiero e protezione della democrazia. [segue]
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03 SETTEMBRE 2012
SOMMARIO: 1. Cenno introduttivo – 2. Quale tutela per la salute? I dubbi della giuspubblicistica nell’immediato dopoguerra – 3. Interpretazioni e trasformazioni dell’art. 32, comma 1, Cost. nei primi trent’anni della storia repubblicana – 4. Il processo di riforma sanitaria davanti alla Corte costituzionale – 5. Attuazione legislativa e amministrativa del diritto alla salute negli anni Ottanta – 6. La garanzia dell’assistenza sanitaria tra giurisdizioni comuni e Corte costituzionale – 7. Verso un nuovo modello di tutela della salute – 8. La giurisprudenza costituzionale nella crisi dello Stato sociale – 9. L’accesso a prestazioni sanitarie tra organi legislativi, amministrativi, giurisdizionali e Corte costituzionale. Brevi considerazioni conclusive
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03 SETTEMBRE 2012
SOMMARIO: 1. Considerazioni introduttive. – 2. Il numerus clausus. –3. Altre decisioni successive. a) La gratuità dell’insegnamento. b) Diritto alla formazione integrata. c) Proporzionalità dei contributi. c) L’obbligo di pagamento di contributi previdenziali. – 4. Il concetto di Vorbehalt des Möglichen e i suoi corollari. a) La funzionalità. b) La proporzionalità invertita. c) Trattamento differenziato e tipizzazione. – 5. Conclusioni.
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18 SETTEMBRE 2015
SOMMARIO: 1. Oggetto e metodo d’indagine - 2. La sfida delle imprese transnazionali nello spazio giuridico globale. Breve inquadramento storico-dogmatico - 3. Gli strumenti della responsabilità - 3.1. Il diritto costituzionale come argine: i casi Texaco-Chevron e Novartis - 3.2. Il diritto internazionale tra crisi d’identità, promesse non mantenute e tendenze contrastanti: frammentazione, soft law e hard law - 3.3. Mischiare le carte: il diritto transnazionale - 4. Critica - 4.1. Posizioni scettiche - 4.2. Nuovi sentieri. L’esempio del costituzionalismo societario e la necessità di approcci ibridi - 5. Una possibilità per l’Europa.
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24 OTTOBRE 2018
SOMMARIO: 1. Premessa. Il consenso informato nella sintesi tra diritto e dovere alla salute. – 2. I fonda-menti costituzionali del consenso informato e il contributo decisivo della Corte costituzionale. – 3. Gli sviluppi del consenso informato nella giurisprudenza della Corte di cassazione. – 4. La legge n. 219 del 2017 come prima disciplina organica in materia di consenso informato. – 5. La valorizzazione dell’autodeterminazione del paziente tra “consenso informato”, “disposizioni anticipate di trattamento” e “pianificazione condivisa delle cure”. – 6. I caratteri dell’informazione e la consapevolezza della scelta personale del paziente. – 7. Rapporto medico-paziente: tra “alleanza terapeutica” e vincolatività delle di-sposizioni di volontà del paziente sulle cure. Assenza di una disciplina dell’obiezione di coscienza per il medico. – 8. Osservazioni conclusive. Una legge necessaria, destinata ad essere integrata dalla prassi.
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07 GENNAIO 2020
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. Premessa. Il diritto ad un luogo di culto nella prospettiva della laicità dello Stato. - 2. Il fondamento costituzionale e convenzionale del diritto ad un luogo di culto nella sua relazione con il più ampio fenomeno della libertà religiosa. – 3. Il ruolo della Corte costituzionale nel riconoscimento del diritto ad un luogo di culto. – 3.1. Segue: dal profilo dell’autorizzazione alla possibile discriminazione fondata sulla stipula dell’intesa, fino alla più recente valutazione oggettiva delle esigenze territoriali. – 3.2. Segue: il passaggio a parametri di competenza e la valorizzazione del ruolo degli enti locali, con particolare attenzione alla possibile limitazione-bilanciamento del diritto ad un luogo di culto al cospetto di altre esigenze “costituzionalmente rilevanti”. – 4. Il ruolo della Corte EDU: il riconoscimento del diritto ad un luogo di culto nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo secondo la prospettiva del margine di apprezzamento statale. – 5. Conclusioni. Possibili convergenze (giurisprudenziali) ed esigenze di eguale godimento del diritto ad un luogo di culto.
Abstract (in italiano)
Il diritto ad un luogo di culto, compreso nel più ampio concetto di libertà religiosa, va inquadrato nel nostro ordinamento alla luce del principio di laicità dello Stato e della eguale libertà delle confessioni religiose. Esso trova implicito riconoscimento non solo all’interno della nostra Costituzione (nel combinato degli articoli 19 e 8), ma anche nelle carte sovranazionali dei diritti, in particolare nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo all’art. 9.
L’indagine condotta nel presente contributo – dopo aver inquadrato le basi giuridiche del diritto ad un luogo di culto, anche tenendo conto delle sue ricadute sociali – si sofferma sull’analisi della giurisprudenza della Corte costituzionale e della Corte europea dei diritti dell’uomo che lo riguarda, al fine di verificare come innanzi ai “supremi giudici dei diritti”, nazionali e sovranazionali, tale diritto abbia ottenuto protezione. In particolare, si cercherà di individuare possibili punti di convergenza o di divergenza nelle posizioni tra le due Corti, anche determinati dal loro diverso funzionamento.
Abstract (in inglese)
The right to a place of prayer, included in the constitutional concept of religious freedom, is framed in the light of the principles of laicism of the State and equal freedom of religious confessions. It is implicitly recognized not only within our Constitution (in combination of articles 19 and 8), but also in the supranational conventions of rights, in particular in the European Convention on Human Rights.
The investigation carried out in this essay focuses on the analysis of the case law of the Constitutional Court and of the European Court of Human Rights that concerns the right to a place of prayer, in order to verify how before the “supreme Courts of rights” this right has obtained protection. In particular, I will try to identify possible points of convergence or divergence in the positions between the two Courts, also determined by their different function.
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03 SETTEMBRE 2012
Non è la prima volta che ho l’opportunità di confrontarmi con il tema dei diritti sociali, che è la proiezione più immediata, e al tempo stesso fragile, del principio di eguaglianza; rappresentano di questo uno strumento irrinunciabile, pur non esaurendo lo spettro delle possibili declinazioni della ricerca dell’eguaglianza. Insomma, l’eguaglianza non è solo ‘diritti sociali’; nondimeno, i due termini costituiscono una sequenza necessaria. Parlare però di diritti sociali in questa fase della storia nazionale ed europea ha un impatto diverso. Siamo in contesto ‘oggettivamente’ nuovo, direi pericolosamente ‘nuovo’. [segue]
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26 SETTEMBRE 2012
SOMMARIO: 1. L’attivismo delle Corti europee e la sua incidenza sul ruolo delle Corti nazionali, con specifico riguardo a quello della nostra Corte costituzionale (in particolare, il superamento del giudicato di diritto interno, anche costituzionale, per effetto di sopravvenienti e con esso contrastanti verdetti dei giudici sopranazionali). – 2. Il tasso assai elevato di carenza di “democraticità” dell’ordinamento, il problema cruciale della “democratizzazione” della struttura dei processi, sia costituzionali che ordinari (in particolare, l’annosa, irrisolta questione dell’apertura del contraddittorio), la parimenti insoddisfatta istanza per uno stabile ed uniforme utilizzo delle tecniche decisorie [segue]
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11 GIUGNO 2016
SOMMARIO: 1. Notazioni introduttive a riguardo dell’affollamento dei diritti e della questione relativa alla selezione di quelli di essi che propriamente possono dirsi “fondamentali”. – 2. Il problema definitorio e la sua soluzione a mezzo del ricongiungimento di “fatto” e diritto costituzionale, diritti fondamentali essendo taluni bisogni elementari di ciascun essere umano senza il cui riconoscimento e l’effettiva tutela non potrebbe aversi un’esistenza libera e dignitosa. – 3. Il riconoscimento di nuovi diritti fondamentali in forza di consuetudini culturali diffuse nel corpo sociale e la centralità di ruolo che al riguardo è chiamata a giocare la legge costituzionale quale strumento primo e privilegiato al fine della loro razionalizzazione. [segue]
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30 SETTEMBRE 2016
SOMMARIO: 1. I due piani su cui ambientare lo studio del rapporto tra giurisdizione e diritti, quello delle tecniche decisorie e l‟altro degli indirizzi di merito concernenti la tutela dei diritti, e il loro mutuo inscindibile intreccio. [segue]
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29 DICEMBRE 2011
SOMMARIO: 1. Il caso. – 2. Limitatezza delle risorse disponibili versus diritto alla salute e dignità della persona umana. – 3. Autonomia e diritti: simul stabunt vel simul cadent. – 4. Due buone ragioni per far salva la disciplina regionale impugnata: in ispecie, il possibile ampliamento dell’area di tutela coperta dalle norme statali e il bilanciamento tra norme sulla normazione e norme sostantive, con la conseguente preminenza data alle seconde sulle prime. Oscillazioni ed aporie di costruzione riscontrabili nella giurisprudenza costituzionale, a seconda che la lesione delle competenze, ancorché giustificata dal bisogno di prestare tutela ai diritti, si abbia ad opera delle leggi statali ovvero di quelle regionali. – 5. Quale la tecnica decisoria di cui la Corte avrebbe potuto fare utilizzo ove si fosse orientata ad anteporre la salvaguardia dei diritti al mantenimento del riparto delle competenze, in tesi alterato dalla disciplina regionale impugnata? – 6. Una succinta notazione finale, con l’augurio che le questioni di diritto costituzionale (e di diritti costituzionali) possano essere risolte preservando l’idea, che sta a base dell’ordine repubblicano, della centralità della persona umana.
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22 MARZO 2012
SOMMARIO: 1. Il piano dell’indagine: una notazione di carattere introduttivo ed alcune avvertenze di ordine generale. – 2. Lo squilibrio “involontario” del sistema giudiziale di tutela, conseguente alla riscrittura del Titolo V della Costituzione ed alla ricaduta avutasene nei giudizi in via incidentale (con specifico riguardo al calo vistoso di questi ultimi ed alla loro, parzialmente nuova conformazione, caratterizzata da sempre più insistiti richiami alle Carte ed alle Corti europee) [segue]
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03 SETTEMBRE 2012
In occasione del Convegno annuale che il Gruppo di Pisa ha inteso dedicare ad un tema particolarmente significativo come il riconoscimento e la garanzia dei diritti sociali, desidero anzitutto portare a tutti voi il saluto più cordiale del Ministro Renato Balduzzi e i Suoi auguri di buon lavoro per queste giornate che, sicuramente, recheranno, per la qualità dei relatori, un significativo contributo all’analisi delle tematiche affrontate. [segue]
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22 DICEMBRE 2018
SOMMARIO: 1. Osservazioni introduttive. Il “diritto-dovere” o il “dovere-diritto” dei genitori di curare i figli? Una prospettiva di analisi alla ricerca degli “ossimori costituzionali”. - 2. Le ipotesi di “frizione” fra la dimensione del dovere e quella del diritto dei genitori al cospetto dei diritti alla salute e all’autodeterminazione dei figli. - 2.1. La chirurgia estetica e le marchiature estetiche: quale margine di autonomia decisionale riconoscere al figlio nelle scelte estetiche che riguardano il corpo? - 2.2. L’intersessualismo: se e con quali modalità orientare la scelta del sesso del figlio? - 2.3. Le vaccinazioni (obbligatorie e raccomandate): il diritto di cura dei genitori e le scelte dell’ordinamento, fra evoluzione scientifica e tutela della salute (anche) collettiva. - 2.4. L’intervento interruttivo di gravidanza: il ruolo (solo) eventuale e (comunque) non determinante dei genitori. [segue...]
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