26 AGOSTO 2023
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. L’art. 67 Cost. nel complesso rapporto tripartito tra eletto, elettore e partito. – 2. La resilienza dell’art. 67 nonostante i numerosi tentativi di riforma. Un «nemico» dei partiti da riformare? – 3. Disposizioni regolamentari e libertà parlamentare: un rapporto intricato e cangiante. – 4. La modifica del 2022: una decisa accelerazione contro il transfughismo. – 5. Le prospettive del senatore «apolide»: status penalizzante e «sanzionatorio»? – 6. La giurisprudenza costituzionale: «turning point» per un rinvigorimento delle prerogative parlamentari o un buco nell’acqua? Un punto di vista critico. – 7. Conclusioni.
Abstract (in italiano)
Il presente contributo si propone di indagare in merito all’incidenza sul divieto di mandato imperativo delle ultime riforme dei regolamenti parlamentari e della recente giurisprudenza costituzionale. Ricostruiti brevemente i vari tentativi di riforma costituzionale e considerata la diversità degli obiettivi sottesi alle menzionate riforme regolamentari e pronunce giurisprudenziali, oggetto di approfondimento è il futuro dell’art. 67 Cost., alla cui sorte sono legate a doppio filo le prospettive della rappresentanza parlamentare.
Abstract (in inglese)
This contribution aims to investigate the impact on the free political mandate of the latest reforms of parliamentary regulations and of the recent constitutional jurisprudence. After a brief reconstruction of the various attempts at constitutional reform, given the diversity of targets underlying the aforementioned regulatory reforms and jurisprudential pronouncements, the paper focuses on the perspective of art. 67 of the Constitution, whose destiny is bounded to the future of the parliamentary representation.