02 LUGLIO 2020
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Accesso a Internet, esercizio dei diritti fondamentali e digital divide. – 3. È davvero necessario configurare l’accesso a Internet come diritto autonomo (anche per il tramite di una riforma della Costituzione) o ricondurlo a un diritto sociale? – 4. Digital divide e Covid-19: un’accelerazione per garantire l’accesso a Internet.
Abstract (in italiano)
L’articolo analizza la tematica dell’accesso a Internet e del digital divide, anche alla luce dell’emergenza sanitaria da Covid-19. L’Autore prende atto del fatto che Internet è oggi presupposto fondamentale per l’esercizio di diritti civili e politici e per lo sviluppo della personalità dell’individuo. Quindi, ripercorsi gli orientamenti dottrinali sviluppatisi sul tema dell’accesso a Internet, ritiene che esso non vada configurato come un diritto ma un mero strumento funzionale all’esercizio di diritti fondamentali. Da qui la necessità di spostare il baricentro della questione dal diritto allo strumento alla effettività del diritto esercitabile tramite lo strumento. Pertanto, senza la necessità di includere l’accesso a Internet nel novero dei diritti (fondamentali), si sostiene che esso debba essere sussunto nell’ambito del servizio pubblico, e in particolare nel servizio universale. Ciò infatti comporterebbe l’indubbio vantaggio – a Costituzione invariata – di non escludere nessuna fascia della popolazione dal servizio di Internet (sarebbe meglio, dalla banda larga). Tutto ciò viene approfondito anche dall’angolo visuale dell’emergenza sanitaria da Covid-19, che ha acuito il c.d. digital divide e che ha reso necessario l’intervento del legislatore per meglio garantire l’accesso a Internet, in quanto tramite il collegamento da remoto (e solo tramite esso) è stato possibile esercitare taluni diritti fondamentali durante il c.d. lockdown.
Abstract (in inglese)
The article analyses the issue of Internet access and digital divide, also considering Covid-19 health emergency. The Author acknowledges that Internet is now a fundamental prerequisite for exercising civil and political rights and for developing individual's personality. Therefore, retracing doctrinal orientations developed on Internet access, he believes that it should not be configured as a right but a mere functional instrument for exercising fundamental rights. Hence the need to shift the centre of gravity of the issue from the right to the instrument to the effectiveness of the right exercisable through the instrument. Therefore, without the need to include Internet access in the list of (fundamental) rights, it is argued that it must be subsumed in the context of the public service, and in particular in the universal service. This in fact would entail the undoubted advantage - with the Constitution unchanged - of not excluding any segment of the population from the Internet service (it would be better, from broadband connection). All this is also investigated from the visual angle of Covid-19 health emergency, which has sharpened digital divide and that made the intervention of the legislator necessary to better guarantee Internet access, since through the remote connection (and only through it) it was possible to exercise certain fundamental rights during the lockdown.