16 MARZO 2020
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. Le trasformazioni dell’organizzazione territoriale dei partiti. Il naturale centralismo e la regolarità che si fa regola. – 1.1. Segue. I partiti nei primi anni della Repubblica e i fattori di consolida- mento del loro radicamento territoriale. La tensione tra autonomia e centralismo vista attraverso gli statu- ti. – 1.2. Segue. I partiti politici oggi. La fuga dal territorio, i suoi catalizzatori e le trasformazioni statuta- rie. – 2. L’organizzazione territoriale dei partiti e i «livelli essenziali di democrazia» interna ex art. 49 Cost. Cosa dice la Costituzione, cosa può il legislatore. – 3. Riformare il potere, e le strade per accedervi, per riformare i partiti. I limiti della via politica, i percorsi della via giurisdizionale.
Abstract (in italiano)
Il contributo si propone di mettere in risalto le trasformazioni che hanno interessato l’organizzazione territoriale dei partiti politici italiani, a partire dall’analisi dei loro statuti. Lo studio indaga, quindi, i fattori che hanno condotto ad una progressiva fuga dal territorio dei partiti e all’accentramento dei loro processi decisionali, con conseguente trasformazione delle articolazioni locali degli stessi in mere strutture serventi rispetto al cd “party in central office”.
L’articolo si interroga, poi, sulla compatibilità di tale tendenza con il dettato costituzionale e verifica la possibilità di trarre dall’art. 49 Cost. indicazioni sul «dover essere» dei partiti politici rispetto al territorio. Infine, si indagano le soluzioni che potrebbero essere adottate in sede legislativa – e financo in sede giurisdizionale – per correggere le derive centralistiche e oligarchiche dei partiti politici e dare sostanza al «metodo democratico» indicato dalla Carta fondamentale.
Abstract (in inglese)
The contribution aims to highlight the transformations that have affected the territorial organization of Italian political parties, starting from the analysis of their statutes. The study also investigates the factors that led to a progressive escape from the territory of the political parties and the centralization of their decision-making processes, with the consequent transformation of their local joints into mere serving structures compared to the so-called "party in central office".
The article then questions the compatibility of this trend with the constitutional dictate and investigates the possibility of drawing from art. 49 of the Constitution indications on the "must be" of political parties with respect to the territory. Finally, it investigates the solutions that could be adopted in the legislative seat - and even in the jurisdictional seat - to correct the centralistic and oligarchic drifts of the political parties and give substance to the "democratic method" indicated by the Constitution.