05 DICEMBRE 2019
SOMMARIO
SOMMARIO: 1. Premesse sull’impostazione del lavoro. – 2. L’approccio “originario” alla Convenzione europea da parte della Corte costituzionale. – 2.1. (segue): il peso dell’art. 6 CEDU, nell’economia del giudizio della Corte di Strasburgo, e i riflessi sul sistema italiano. – 3. Un caso di utilizzo più pregnante degli insegnamenti di Strasburgo, e le aspettative da esso ingenerate. – 4. Una tecnica di sostanziale neutralizzazione della CEDU: l’“assorbimento” del parametro interposto. – 4.1. (segue): i significati del richiamo alla Carta sociale europea: tutti i trattati internazionali sono eguali? – 5. Verso un utilizzo, finalmente, “a viso aperto” della Convenzione... – 5.1. (segue): tra incertezze perduranti e approdi recenti. – 6. Venendo ai giudici comuni (non solo “in controluce”): la percezione del parametro CEDU attraverso la lettura di alcune vicende esemplari. – 7. La richiesta di parere consultivo ai sensi del Protocollo 16: canale effettivo di comunicazione tra giudici o “dono avvelenato” per la Corte di Strasburgo? (cenni). – 8. Per (non) concludere.
Abstract (in italiano)
La relazione, presentata nell’ottobre 2019 al seminario annuale dell’Associazione Gruppo di Pisa, indaga il ruolo concretamente assunto dalla CEDU, e dalle pronunce Corte europea dei diritti dell’uomo che ne segnano i significati, nel giudizio sulle leggi e nel giudizio comune, alla luce delle indicazioni rese dalla Corte costituzionale italiana nel 2007, le quali hanno determinato un passaggio essenziale per l’impostazione del tema. La giurisprudenza interna degli ultimi dodici anni viene analizzata criticamente, ricavandone la percezione complessiva di una acquisita capacità dei giudici italiani di utilizzare la CEDU come parametro, ora adoperandosi per una interpretazione del diritto interno ad essa conforme, ora promuovendo le questioni di legittimità costituzionale in via incidentale che consentano al Giudice delle leggi di trovare un equilibrio tra esigenze della Convenzione europea ed esigenze della nostra Costituzione.
Abstract (in inglese)
The report, presented in October 2019 at the annual seminar of the Pisa Group Association, investigates the role actually assumed by the ECHR, and by the rulings of the European Court of Human Rights that mark its meanings, in the law judgment and in the common judgment, in the light of the indications given by Italian Constitutional Court in 2007, which led to an essential step in setting the theme. The internal jurisprudence of last twelve years in critically analyzed, obtaining the overall perception of an acquired ability of Italian judges to use the ECHR as a parameter, now working to an interpretation of the internal law that complies with it, now promoting the constitutional questions that allow the Judge of law to find a balance between the requirements of the European Convention and needs of our Constitution.